Casi più frequenti:
I furti compiuti in azienda da parte di un dipendente sono un legittimo motivo di LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA, ma questa tipologia di indagine necessita di metodologie investigative di diversa natura e di una buona conoscenza dei limiti imposti dalla normativa, perché vengono svolte all’interno dell’azienda, durante l’orario di attività ed utilizzando tecnologie di controllo a distanza.
In ambito di tutela del patrimonio aziendale, La FAST INVESTIGAZIONI si avvale di un reparto tecnico specializzato, in grado di installare sistemi di videosorveglianza occulti, che possono verificare e documentare ogni tipo di episodio illecito commesso all’interno dell’azienda.
Come confermato anche dalla sentenza della Corte di Cassazione, sez. II Penale, n. 2890 del 16 – 22 Gennaio 2015, l’imprenditore può legittimamente incaricare un Investigatore Privato di installare telecamere nascoste all’interno dell’azienda, “…al fine di accertare comportamenti dei dipendenti potenzialmente delittuosi…”, quali, ad esempio, furti o appropriazione indebita di denaro o di merce (vedasi anche Cass. 19922/2016). Tale tipo di Videosorveglianza è quindi legittima, in quanto non ha finalità di controllo della prestazione lavorativa, ma di tutela del patrimonio aziendale. Con questa sentenza, infatti, la Cassazione ha rigettato la tesi del lavoratore, secondo cui il datore di lavoro avrebbe utilizzato le telecamere per controllare a distanza i dipendenti nell’esercizio delle proprie mansioni.
Oltre a ciò, la FAST INVESTIGAZIONI adotta le ulteriori precauzioni richieste dalla normativa sulla Privacy e dallo stesso Garante italiano, per il quale è necessario rispettare anche i principi di pertinenza e non eccedenza delle riprese. A tal proposito, vale ricordare la dichiarazione pubblicata in data 17/10/2019 dell’ex Presidente del Garante della protezione dei dati, Antonello Soro, il quale ha sostanzialmente aderito al pensiero della Suprema Corte.
In adempimento a tali principi, pertanto, la FAST INVESTIGAZIONI dispone che le telecamere siano localizzate in modo da riprendere esclusivamente i beni oggetto dei furti (cassa, deposito merci ecc…); oltre a ciò, provvede a gestire in maniera autonoma i filmati acquisiti, in modo da rendicontare al datore di lavoro solamente gli episodi riferiti agli illeciti riscontrati, mentre verranno omesse eventuali altre situazioni non inerenti alle finalità dell’indagine (assenteismo, cattive condotte non penalmente rilevanti, ecc…).
La giurisprudenza riconosce al datore di lavoro il potere di fare uso di controlli occulti sul lavoratore, qualora si abbiano fondati sospetti di condotte illecite poste in essere durante lo svolgimento della prestazione lavorativa. Specifica la giurisprudenza, che le garanzie previste dall’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (L. 300/70) non sono invocabili se i controlli del datore di lavoro sono diretti ad accertare comportamenti del dipendente illeciti e lesivi del patrimonio e dell’immagine aziendale (Cass. Lav. 25732/2021 e Cass. Lav. 34092/2021). Tali controlli sono ancor più giustificati quando il dipendente svolge le proprie mansioni fuori dei locali aziendali, cioè in luoghi in cui l’interesse a una corretta esecuzione della prestazione lavorativa è di più facile lesione (Cass. 20440/2015).
Tali verifiche, però, devono garantire il rispetto dei diritti fondamentali del lavoratore, quali la dignità e la riservatezza; per questo è necessario l’ausilio di una Agenzia di Investigazioni come FAST Investigazioni, che è in grado di raggiungere gli obiettivi del cliente rispettando tutte le normative vigenti.
Gli investigatori privati sono autorizzati dalla legge (Art. 134 T.U.P.S. – D.M. 296/2010 – Provvedimento Garante Privacy n° 60 del 06/11/2008, Autorizzazioni Garante Privacy 4/2016 e 6/2016) ad acquisire le prove relative alla commissione di illeciti, penali o civili, dei dipendenti, dei collaboratori ecc., mediante appostamenti, pedinamenti, registrazioni video e controlli a distanza, conformemente a quanto stabilito dalla disciplina in materia.
La FAST INVESTIGAZIONI, grazie al proprio reparto tecnico di fiducia, procederà ad installare un sistema di videosorveglianza occulto, con microcamera pinhole, nelle vicinanze del lettore di badge, in grado di verificare e documentare eventuali episodi di timbrature multiple e di darci la possibilità di confrontare gli orari di accesso con quelli di effettiva permanenza in azienda del dipendente. In caso di discrepanze sui dati raccolti, provvederemo inoltre ad effettuare una mirata attività di osservazione dinamica per mezzo di operatori di provata esperienza, al fine di riscontrare e documentare, mediante foto e video, le reali attività svolte dal dipendente durante l’orario di lavoro dichiarato.
Per individuare i cosiddetti “Furbetti Del Cartellino” la FAST Investigazioni provvede ad installare le microtelecamere (pinhole) nei pressi del lettore di badge. Per identificare gli autori dei fenomeni di assenteismo verranno incrociate le risultanze dei filmati con i dati del badge, verificando così l’effettiva identità di chi ha timbrato il cartellino. Al fine di acquisire ulteriori prove, una volta individuati i dipendenti assenteisti, consigliamo di svolgere un pedinamento in orari mirati, riuscendo così a documentare le attività effettivamente svolte dal dipendente durante l’orario di lavoro, fuori dall’azienda.
Il Codice Civile stabilisce che “il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore, né divulgare notizie attinenti all’organizzazione e ai metodi di produzione dell’impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio”. Tale obbligo sussiste anche in mancanza della specifica clausola di non concorrenza nel contratto ddi lavoro.
In questo ambito di indagine si presentano tutti i servizi mirati a tutelare i beni aziendali, anche nei confronti dei dipendenti.
Come interviene FAST Investigazioni
Le attività investigative vengono programmate e personalizzate dopo un’attenta analisi del caso e dopo aver effettuato un sopralluogo dei locali aziendali, insieme ad un nostro tecnico di fiducia.
Successivamente concorderemo un appuntamento con il cliente, durante l’orario di chiusura dell’attività, per l’installazione dell’impianto di videosorveglianza prescelto, dotato di telecamere occulte in grado di riprendere le aree critiche ed il minimo spazio possibile intorno ad esse, utili ad identificare gli autori degli illeciti. In casi particolari, la FAST Investigazioni è in grado di effettuare anche attività di Mistery Client per verificare la correttezza delle operazioni di cassa effettuate dagli addetti della mandante.
Nota Importante
L’uso degli impianti di videosorveglianza in maniera autonoma da parte del datore di lavoro (quindi senza avvalersi dell’Agenzia Investigativa) è legittimo solo previo accordo con le rappresentanze sindacali unitarie o con quelle aziendali, o, in mancanza di accordo, previa autorizzazione dell’ispettorato del lavoro. In tale ipotesi però, tutti i dipendenti devono essere portati preventivamente a conoscenza, mediante apposita informativa, dell’intenzione di installare telecamere negli ambienti di lavoro; le stesse, pertanto, non potranno essere occulte, ma dovranno essere ben visibili e indicate da appositi cartelli.
Per controllare il corretto utilizzo dei mezzi aziendali, o per verificare la coerenza delle richieste di rimborso chilometrico, verranno invece monitorati gli spostamenti del dipendente / collaboratore in determinati giorni lavorativi, confrontando poi la coerenza degli spostamenti e delle attività svolte con quelle dichiarate dal soggetto. Tale attività verrà svolta attraverso un’operazione di osservazione dinamica mediante operatori professionalmente preparati e di provata riservatezza in grado di raccogliere e documentare con video e foto, gli elementi di prova utili a tutelare gli interessi dell’azienda, anche in sede giudiziale.
Risultato dell’indagine
Le prove riscontrate vengono riportate in una dettagliata relazione investigativa contenente anche la documentazione video/fotografica raccolta. Tale rapporto può essere Prodotto in giudizio in quanto acquisito in ottemperanza al D.M. 269/2010 e alla normativa sulla tutela dei dati personali e, qualora si renda necessario, tali circostanze potranno essere successivamente confermate anche dalla testimonianza diretta del relatore.
Seppur pienamente ammissibili, le prove documentali possono essere comunque contestate dalla controparte. Anche nel caso in cui le immagini fossero totalmente inequivocabili, il legale potrebbe avanzare delle legittime obiezioni. E’ sufficiente, infatti, sollevare delle contestazioni (ad esempio riguardo alla data di rilevazione della scena o all’identità del ritratto, o in merito alla prospettiva di ripresa) per insinuare un legittimo dubbio in capo al giudicante. Tali contestazioni sono spesso utilizzate anche al solo scopo di ritardare o allungare i tempi dell’inevitabile sentenza, ma tale possibilità va comunque prevista. Per superare questo tipo di situazioni è sufficiente convocare in udienza l’investigatore che ha svolto l’incarico, il quale renderà testimonianza di quanto da questi osservato. La prova testimoniale sui fatti e sulle circostanze di cui l’investigatore ha avuto percezione diretta è infatti considerata prevalente e può essere sostituita dalle prove documentali solo in caso di mancata contestazione della controparte. Per questi motivi è fondamentale rivolgersi ad agenzie investigative referenziate, di provata esperienza e presenti sul territorio, evitando referenti virtuali o che non hanno sedi fisiche in zona. E’ inoltre fondamentale appoggiarsi ad un investigatore che conosca le modalità (dove, come, quando) di acquisizione delle prove, al fine di evitare che le stesse vengano respinte dal Giudice, in quanto considerate acquisite in violazione della legge.
Ricordiamo che tali comportamenti, oltre che valido motivo di licenziamento per giusta causa, costituiscono talvolta anche un illecito di carattere penale. Nei casi di furto di denaro di cassa o di beni aziendali la FAST Investigazioni, con il consenso del cliente, è in grado di interagire e collaborare con le locali Forze dell’Ordine per riuscire a procedere col fermo del soggetto colto in flagranza di reato. Durante l’attività di monitoraggio dei beni, infatti, appena avuta certezza del furto, la FAST si coordinerà con le Autorità di polizia, precedentemente allertate, per far intercettare il soggetto all’uscita dell’azienda con la refurtiva sottratta.